Alimentazione e patologie respiratorie
Rispetto a quanto si conosceva qualche decennio fa, quando il valore degli alimenti era limitato al valore nutrizionale, oggi è chiaro che l’alimentazione può svolgere un ruolo funzionale cruciale e contribuire al benessere dell’individuo: nutrirsi e nutrire in modo adeguato vuol dire porre le basi per prevenire le malattie o, in alcuni casi, per modularne l’andamento. I nutrienti, infatti, sono in grado di modulare l’espressione dei geni (effetto epigenetico), influenzando la salute futura dell’individuo.
Un ruolo di primo piano nell’insorgenza delle malattie respiratorie (soprattutto su base allergica) è svolto dal microbiota intestinale, il complesso sistema di microrganismi che colonizza l’intero canale alimentare. È recente l’ipotesi che esista un vero e proprio “gut-airway axis” (asse intestino-vie aeree) in grado di influenzare la comparsa di malattie respiratorie: il microbiota intestinale è strettamente dipendente dalla dieta dell’individuo, pertanto è ragionevole immaginare che quest’ultima possa influenzare la composizione e, successivamente, l’importante ruolo svolto da questo nel sistema immunitario. Il microbiota intestinale è un ecosistema formato da molte nicchie ecologiche, con diverse specie batteriche (circa 300-500) e una grande quantità di ceppi, assai differenti da individuo ad individuo.
La simbiosi tra genoma dell’uomo e genoma del microbiota ha un ruolo di primo piano sul metabolismo, nel sistema immunitario e nell’espressione genica. La distribuzione dei microrganismi non è uniforme lungo il tratto gastrointestinale, ma aumenta progressivamente concentrandosi a livello del colon, che ospita fino a 10¹² microrganismi.
È stato osservato che la colonizzazione orofaringea, all’età di 4 settimane di vita, da parte di Streptococco, Haemophilus o Moraxella si associa a un rischio aumentato di sviluppare wheezing (respiro sibilante) in età prescolare; al contrario, una colonizzazione più tardiva (12 mesi di vita) non espone a questo rischio. In epoca neonatale, inoltre, una disbiosi intestinale caratterizzata dall’aumento di Escherichia Coli e Clostridium predispone al futuro sviluppo di atopia.
Un adeguato stile di vita della donna, già prima del concepimento, è essenziale per un corretto sviluppo e un’ottimale crescita del bambino. Nel 2012, Barker sottolineava come i primi mille giorni di vita di un individuo, comprendenti il periodo che va dal concepimento fino all’incirca ai primi due anni di età, siano cruciali per l’intera esistenza, in quanto gli organi e i sistemi del bambino sono particolarmente sensibili a stimoli o insulti precoci, che sono in grado di “programmare” lo sviluppo futuro dell’individuo e il suo stato di salute.
Risulta quindi chiaro che la cura dell’alimentazione della futura mamma è il punto di partenza essenziale per la salute del bambino. La malnutrizione della gestante, infatti influenza negativamente la crescita del feto, che può avere basso peso alla nascita, condizione associata a patologie croniche come cardiopatie, ipertensione, asma e diabete.
Nei bambini, l’aderenza alla dieta mediterranea sembra avere un effetto protettivo nei confronti di atopia, asma e wheezing. Diete caratterizzate da elevati consumi di cereali raffinati, carne rossa, dolciumi e prodotti ricchi di grassi saturi, al contrario, incrementano il rischio di asma, wheezing e iperattività bronchiale.
Una nutrizione adeguata ha effetti benefici anche sulla funzione del sistema immunitario e quindi sul rischio di sviluppare infezioni respiratorie. Sicuramente importante è il ruolo delle sostanze ad attività antiossidante (vitamina C, vitamina E, flavonoidi e carotenoidi) contenute in frutta e verdura che proteggono le vie aeree dallo stress ossidativo. Anche la vitamina D ha un importante ruolo anti-infiammatorio, mediato dall’interazione con i suoi recettori presenti sulle cellule del sistema immunitario.
Ferro e Zinco sono due micronutrienti coinvolti nel corretto funzionamento del sistema immunitario. La carenza di Ferro altera la secrezione delle citochine, riduce la proliferazione dei linfociti T; lo Zinco inibisce la replicazione virale e l’adesione intra cellulare e potenzia l’immunità di mucosa, potrebbe avere un ruolo quale supporto nel trattamento delle infezioni delle vie aeree superiori (per es. il comune raffreddore).