L’alimentazione nell’infanzia
La sicurezza alimentare rappresenta un tema di grande attualità soprattutto se si riferisce agli alimenti destinati ai bambini, che meritano il massimo della sicurezza dal punto di vista tossicologico, igienico e microbiologico oltre che nutrizionale.
I bambini non sono piccoli adulti!
Analogamente i bambini hanno vie di esposizione uniche alle sostanze tossiche.
Essi possono essere esposti già in utero ad agenti tossici ambientali che attraversano la placenta, così come dopo la nascita se non si conoscono le peculiarità che fanno dei nostri bambini dei soggetti da difendere con uno stile di vita e alimentare particolarmente sano.
È interessante ricordare che uno studio americano sulla presenza di contaminanti chimici ambientali in donne gravide ha dimostrato in un campione di 50 donne che tutte avevano dei residui di sostanze tossiche nel liquido amniotico (bifenili, pesticidi, fenoli, idrocarburi policiclici e metalli pesanti).
I bambini vivono più vicino al suolo. Inquinanti come il mercurio, solventi, pesticidi sono concentrati nella loro zona di respirazione. Misurazioni all’interno delle abitazioni a seguito di applicazione di pesticidi hanno dimostrato che le concentrazioni sono sempre più elevate vicino al pavimento, dove i bambini vivono.
Il neonato, il bambino e l’adolescente sono particolarmente vulnerabili: presentano infatti, sistemi immaturi di detossificazione e soprattutto alcuni contaminanti possono intervenire in fasi note come “finestre di sviluppo” che in realtà sono “finestre di vulnerabilità critiche” capaci di creare rischi specifici e di alterare la normale funzione e struttura dell’organismo in evoluzione.
I contaminanti sono sostanze che entrano in contatto con le materie prime nelle varie fasi della produzione, dalla coltivazione/allevamento fino alla trasformazione.
Fra questi vanno compresi anche microrganismi e batteri che concorrono a definire la qualità igienica e microbiologica dei prodotti.
Tra i principali contaminanti riscontriamo: residui di farmaci veterinari, metalli pesanti, diossine, pesticidi, micotossine, nitrati e nitriti.
La maggior parte del rischio tossicologico deriva dalla dieta.
I bambini sono in fase anabolizzante e richiedono una quantità di acqua e cibo maggiore per unità di peso corporeo rispetto agli adulti. Pertanto, le sostanze tossiche che vengono assunte tramite i prodotti alimentari saranno consegnate a tassi 2-3 volte più alti nei bambini che negli adulti e quelli in acqua a tassi 5-7 volte.
La legislazione specifica per gli alimenti per la prima infanzia è garanzia di sicurezza; infatti prevede che i contenuti massimi ammessi di residui di contaminanti siano inferiori rispetto ai corrispondenti limiti previsti dalla legislazione alimentare generale.
Pertanto, sono fissate norme particolarmente stringenti in termini di limiti massimi di residui di pesticidi/metalli pesanti nei prodotti dedicati all’alimentazione nella prima infanzia rispetto ai prodotti destinati all’alimentazione della popolazione generale, rispondendo proprio all’esigenza di garantire una maggiore tutela di soggetti più “vulnerabili” come i bambini.
È compito del Pediatra aiutare i genitori a evitare questi rischi prendendo il pieno controllo della dieta e dell’integrazione alimentare del bambino.
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