I primi 1000 giorni
Attenzione e abitudini nutrizionali adeguate fin dal periodo della gravidanza e poi nei primissimi anni di vita sono importanti per un successivo corretto sviluppo del bambino.
I cosiddetti primi 1000 giorni di vita sono indicati come periodo in cui mettere basi solide e dare già una direzione al percorso per una vita adulta maggiormente in salute.
Un’attenzione alla salute del bambino, futuro adulto, che si sposta all’indietro, studiando l’influenza delle abitudini alimentari anche della mamma in attesa e delle possibili influenze di tali abitudini.
I primi 1000 giorni sono molto importanti, cominciano dal concepimento e arrivano fino al secondo anno di vita.
Si è visto che donne in sovrappeso o che aumentano eccessivamente il peso durante la gravidanza hanno un microbiota diverso, più obesogeno rispetto a quello di una donna in normopeso, e questo può favorire un microambiente intestinale del neonato con le stesse caratteristiche. Un altro esempio è dato dalla dieta della mamma: già durante la gravidanza è importante che sia varia, non monotona, perché sappiamo che , in generale, può così evitare l’accumulo di residui che sono presenti negli alimenti.
Avere una dieta variegata vuol dire non ripetere o non esporsi sempre ad alcuni contaminanti e nello stesso tempo abituare il feto a essere più disponibile anche ai cambiamenti dal punto di vista nutrizionale.
Sembra che l’alimentazione materna condizioni anche il contenuto, quindi magari anche il sapore, del liquido amniotico.
Per i primi due anni di vita si ribadisce fortemente, che l’alimento latte materno, deve essere mantenuto per i primi 6 mesi di vita, per una crescita staturo ponderale e uno sviluppo del quoziente intellettivo migliori, una capacità di modulare meglio il sistema immunitario del neonato di prevenire patologie oggi in preoccupante aumento, quali le malattie autoimmuni e le malattie allergiche.
In questo ambito è stato realizzato uno studio, Nutrintake 636, sulle abitudini alimentari di 400 bambini, 200 di Milano e 200 di Catania, tra i 6 e 36 mesi di vita, evidenziando che i bambini di entrambe le città si alimentano molto male: assumono quantità eccessive di proteine, zuccheri semplici e grassi saturi, sale in modo eccessivo e quasi tutti sono carenti di ferro e di fibre.
Queste sono le abitudini alimentari scorrette che ci raccontano poi i fenomeni che stiamo osservando di sovrappeso e obesità: siamo di fronte ad una popolazione pediatrica per il 25 per cento circa sovrappeso e per il 10 per cento obesa.
Ci sono teorie che ci spiegano come un eccesso di proteine possa condizionare un’adiposity rebound precoce. Tutti i bambini intorno ai 5-6 anni tendono ad accumulare più tessuto adiposo e ad aumentare più di peso rispetto all’altezza; i bambini con adiposity rebound anticipata intorno ai 3 -4 anni saranno più facilmente sovrappeso e obesi.
Un’ipotesi che sta alla base di questa condizione è proprio quella proteica: troppe proteine significano molti più aminoacidi insulinogeni circolanti, maggior produzione di IGF1, quindi di fattore di crescita, da cui una quantità eccessiva di cellule adipose, che il soggetto si porta per tutta la vita.