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Gioco o competizione?
Non sempre si può vincere, ma “perdere” non è un’esperienza ben accetta soprattutto dai bambini.
Che i bambini siano da soli o in compagnia: una gara in cui si arriva secondi, un tiro al pallone sbagliato, un disegno mal riuscito, concludere negativamente un’attività può dar vita ad una “tragedia”.
L’atteggiamento che il genitore deve assumere non è quello di insegnare al proprio figlio a perdere, piuttosto bisogna riflettere sul modo di affrontare i gesti quotidiani.
Non occorre che il bambino sappia o sappia fare tutto, e un genitore che spinge il proprio figlio a voler primeggiare può avere risvolti negativi.
È importante spiegare al bambino che attraverso il gioco, e la possibilità di perdere in questo, può imparare qualcosa.
Se il piccolo dovesse manifestare la sua insofferenza alla sconfitta, vi suggeriamo di dire qualcosa di spiritoso, sdrammatizzare per dare maggiore fiducia nelle sue capacità può aiutarlo a superare la cosa.