Appetito scarso – Quando preoccuparsi per un bambino con appetito scarso?
L’inappetenza nei bambini è un sintomo frequente e condiviso da numerose condizioni, per cui è necessario approfondirne in primo luogo la durata e l’intensità e verificare se a tale disturbo si associ contestualmente un arresto di crescita o un calo ponderale.
Un’inappetenza transitoria spesso rappresenta la fisiologica espressione di un cambiamento (dieta, nascita di un fratellino/sorellina, contesto abitativo, stagione), mentre una riduzione persistente dell’appetito può essere il sintomo iniziale di una patologia organica di un disagio psicologico all’esordio.
La vivacità e la precocità dello sviluppo motorio sono dei parametri che danno un indizio sulla natura del bambino. Quando si parla di costituzione minuta di un bambino, oltre all’età bisogna tenere conto della sua altezza e, perché no, anche della conformazione fisica dei genitori, non solo attuale, ma soprattutto da piccoli alla sua età. In più bisogna valutare i due parametri, peso e altezza, nel tempo. Se sono regolari e viene mantenuta la stessa curva di crescita nel tempo non dovrebbero esserci problemi, anche se la curva dell’altezza è un pò superiore a quella del peso.
Vi sono bambini di costituzione minuta e appetito minimo, che tuttavia godono di ottima salute.
Per arrivare a questa conclusione, però, occorre escludere alcune situazioni che potrebbero esprimersi con inappetenza e scarso accrescimento: intolleranza al glutine (da valutare con esami del sangue: anticorpi anti-gliadina), anemia da carenza di ferro (esami: emocromo, ferritinemia), una infezione cronica delle vie urinarie (esame urine e urinocoltura).