Le vaccinazioni
La legislazione vigente sui vaccini è stata concepita in un tempo in cui le vaccinazioni disponibili erano poche e le malattie da combattere erano tante: poliomielite, difterite, tetano e tubercolosi soprattutto. Negli ultimi anni, la ricerca ha messo a punto vaccini per numerose malattie altrettanto gravi, mentre grazie ai vaccini già introdotti, molte malattie sono quasi completamente scomparse almeno in Italia. Gli ultimi vaccini entrati in commercio sono stati definiti come “facoltativi” per distinguerli da quelli di più vecchia data, previsti dalla legge, come “obbligatori”, offerti gratuitamente dal Servizio Sanitario Nazionale.
Secondo il Ministero della Salute, i vaccini obbligatori sono: difterite, tetano, poliomielite, epatite B; mentre, i vaccini facoltativi sono: pertosse, meningite, morbillo, parotite, rosolia, varicella, infezione da papillomavirus.
Questo diverso modo di chiamarli, può facilmente indurre i genitori a considerare gli “obbligatori” come necessari, e i “facoltativi” come opzionali o superflui, mentre molti dei nuovi vaccini sono davvero importanti.
Grazie alle vaccinazioni, infatti, è possibile proteggere i bambini, per natura particolarmente fragili, da infezioni gravi o che, in alcuni casi, possono avere gravi complicanze.
Inoltre, le vaccinazioni consentono di prevenire la comparsa di infezioni che, se contratte in età adulta, possono causare serie conseguenze.
I genitori, oggi, sono sufficientemente maturi e consapevoli per comprendere da soli l’importanza di vaccinare il proprio figlio.